September 16, 2004- April 27, 2020 |
On 27 April 2020, we lost the heart of Casa Chilenne. The speed with which she was ripped from our lives left us numb and broken hearted. She had welcomed guests to Casa Chilenne since we opened our doors to the public in 2008- but she worked behind the scenes as we planned and remodelled the building as well. She accompanied us to all appointments to select materials, to the market to select the fabrics for our bed covers, she kept me company as I spent most of 2007 on site in what was to become Casa Chilenne under restoration. She knew the builders, the electricians, the plumbers, the painters.
I was never one to see myself as Carlotta's parent, she was my dog and I, her human. She started out as a sort of daring declaration of independance, as I purchased her on a day trip to Florence while accompanying a group of tourists. I was walking along Via dei Servi, on the piece of road which leads from the Accademmia to the Duomo when I saw her pouncing on and trouncing a Yorkshire puppy. From that moment I was smitten. I whipped out my credit card before consulting with Luciano. I arranged to pick up Carlotta on my way back to the bus after freetime, and then started to plan the elaborate plan of breaking the news to Luciano. I had a trip planned to San Francisco in a week's time so my first call was to British Airways to book passage for her. I learned that they do not accept animals in the cabin and was forced to immediately abandon my ticket and rebook us on a Lufthansa flight.
Carlotta eating one of her first Greenies |
When my tour group was settled in at the hotel I brought Carlotta home to face the music. I found a sulking husband who refused to talk to me. As I tried to calm, explain, convince, I was met with dead and hostile silence. He would only have to put up with her for the week as we were leaving for San Francisco to visit my family, I explained. Then, if he really didn't want her, I would leave her with my parents. Dead silence. He refused to look at her, he refused to touch her. I arranged a bed for Carlotta next to ours and we retired. Not a word was spoken.
Needless to say, the next day, Carlotta's charms were just too much to resist and soon Luciano gave her the slightest caress on her nose.- and the rest is history. She came back from her trip to the US- filled with adventures. The most memorable one when she escaped from her carrier on the flight from Frankfurt to Rome and went tearing down the aisle of the plane, The little white streak, slammed to a halt smack dab in front of the flight attendant who had strictly laid down the law when we boarded our flight. She was not to be taken out of her carrier, not even for a drink of water!
Carlotta and Daisy at work with Luciano |
Luncheon at Ambrosia |
picture courtesy of Pat Mahoney |
There are so many "Carlotta Stories", the day she ran away with Tappo, one of her admirers. She slipped back out after a walk when I stopped to speak with one of the workers while we were restoring the B&B. One of the painters let her back out and I was notified by the local taxi driver Enzo that she had been seen running free in the piazza with Tappo- "Are you sure it was Carlotta?" -"Yes, she was wearing her brown jacket!"
Carlotta and 3 day old pups |
Her biggest gift to us were her puppies. We were thrilled after many attempts to breed her that we'd have a little piece of her to hold on to in the future. When the first two puppies of the four were born breach I felt the gut wrenching fear of what life would be like without her, cursing myself for the selfishness of risking her life. But all went well , the puppies and she thrived and survived, and first her daughter Daisy joined her mother as concierge and recently son, Jake came home to share the duties. The other puppies, Jolie and Lapo live happily in the area and have brought joy to loving families.
Carlotta and pups at 1 1/2 months |
Carlotta,Daisy and Jake |
As I reflect upon this month without Carlotta, I can only think about what a pure expression of love and trust our animals give to us. Carlotta's last 24 hours on this earth were infernal as she suffered through 15 epileptic seizures that last day and night. By the evening she was crying and howling, continuing to pace and trying to relieve her pain by pressing herself into the smallest spaces and crevices she could find. When exhausted she would collapse and doze a few moments before succumbing to yet another seizure. Jake would bark to alert us of the situation and both he and Daisy looked to me with pleading eyes, certain, trusting that I could make things better. They seemed convinced that I would make it better and I wished I could. I wished with all my might that I could be as great a person as they believed I was. Alas, I was not. An emergency visit to her vet, followed up with calls and messages in the night, late night calls to "Uncle Calvin" the vet in San Francisco, nothing could relieve her pain. A great sense of helplessness washed over and engulfed me.
She was my dog, the best expression of trust, loyalty and love that I have encountered and I could only be her human.
Traduzione Italiana (con molto diffetti).
Carlotta
Il 27 aprile 2020, abbiamo perso il cuore di
Casa Chilenne. La velocità con cui è stata strappata dalle nostre vite ci ha
lasciato intorpiditi e con i cuori spezzati. Aveva accolto gli ospiti a Casa
Chilenne da quando abbiamo aperto le nostre porte al pubblico nel 2008, ma ha
lavorato dietro le quinte mentre pianificavamo e ristrutturavamo anche
l'edificio. Ci ha accompagnato a tutti gli appuntamenti per selezionare i
materiali, al mercato per selezionare i tessuti per i nostri copriletti, mi ha
tenuto compagnia mentre trascorrevo gran parte del 2007 sul sito in quella che
sarebbe diventata Casa Chilenne sotto restauro. Conosceva i costruttori, gli
elettricisti, gli idraulici, i pittori. Non sono mai stato uno a vedermi come
genitore di Carlotta, lei era il mio cane e io, il suo essere umano.
Tutto ha iniziato come una sorta di audace dichiarazione di indipendenza, l'ho vista ed acquistata in durante una gita a Firenze accompagnando un gruppo di turisti. Stavo camminando lungo Via dei Servi, sul pezzo di strada che porta dall'Accademmia al Duomo quando la vidi balzare e trotterellare un cucciolo di Yorkshire. Da quel momento sono stato colpito. Immediatemente ho estratto la mia carta di credito prima di consultare Luciano. Mi sono organizzato per prendere Carlotta mentre tornavo all'autobus dopo il tempo libero, e poi ho iniziato a pianificare il piano elaborato di dare notizia a Luciano. Avevo programmato un viaggio a San Francisco tra una settimana, quindi la mia prima telefonata era alla British Airways per prenotare un passaggio per lei. Ho imparato che non accettano animali in cabina e sono stato costretto ad abbandonare immediatamente il mio biglietto e riprenotarci su un Lufthansa.
Tutto ha iniziato come una sorta di audace dichiarazione di indipendenza, l'ho vista ed acquistata in durante una gita a Firenze accompagnando un gruppo di turisti. Stavo camminando lungo Via dei Servi, sul pezzo di strada che porta dall'Accademmia al Duomo quando la vidi balzare e trotterellare un cucciolo di Yorkshire. Da quel momento sono stato colpito. Immediatemente ho estratto la mia carta di credito prima di consultare Luciano. Mi sono organizzato per prendere Carlotta mentre tornavo all'autobus dopo il tempo libero, e poi ho iniziato a pianificare il piano elaborato di dare notizia a Luciano. Avevo programmato un viaggio a San Francisco tra una settimana, quindi la mia prima telefonata era alla British Airways per prenotare un passaggio per lei. Ho imparato che non accettano animali in cabina e sono stato costretto ad abbandonare immediatamente il mio biglietto e riprenotarci su un Lufthansa.
Dopo averla presentata al mio gruppo di tour mentre salivamo per il nostro viaggio di ritorno a Cortona, ho subito iniziato a capire come avrei dato la notizia a mio marito. Ho lottato con diversi scenari nella mia testa. Quando prendemmo l'uscita dall'autostrada fino alla strada statale e infine alla strada provinciale con Cortona in vista, non potei più rimandare. "Ciao? Sì, stiamo tornando a casa, devo dirti una cosa ..." Mio marito usando le sue abilità chiaroveggenti "Che cosa hai comprato?" ... io, non avendo coraggio, come so che è pensando a una borsetta o qualcosa di un po 'più normale, "Uhm, niente, ma sto portando un cucciolo, davvero carino ..." Boom! Sento il telefono sbattere giù .... Ricompo '"Non portarlo a casa!" BOOM! il telefono si abbatte di nuovo. ricomposizione seguita da una menzogna disperata- "ma il mio amico Carlo al negozio di pelletteria, me l'ha data, non poteva tenerlo ... non posso lasciarla in mezzo alla strada" "Non portalo qui! "Boom!
Quando
il mio gruppo si è sistemato in albergo, portai Carlotta a casa per
affrontare la situazione. Ho trovato un marito imbronciato che si è rifiutato di
parlarmi. Mentre cercavo di calmare, spiegare, convincere, mi trovai in un
silenzio assordente ed ostile. Avrebbe dovuto sopportarla solo per la settimana,
tanto stavamo partendo per San Francisco per visitare la mia famiglia, ho
spiegato. Quindi, se davvero non la desiderasse, la lascerei con i miei
genitori. Silenzio di tomba. Si rifiutò di guardarla, si rifiutò di toccarla.
Ho sistemato un letto per Carlotta accanto al nostro e ci siamo ritirati. Non è
stata detta una parola.
Inutile dire che il pomeriggio dopo,gli incantesimi di Carlotta erano troppo per resistere e presto Luciano le diede la minima carezza sul naso. E il resto è storia. La Carlotta è tornata dal suoi viaggi negli Stati Uniti, piena di avventure. La più memorabile quando si è riuscita a scappare dalla sua borsa sul volo da Francoforte a Roma e andò a corsa sul corridoio dell'aereo, Una piccola scheggia bianca che si è frenata a colpo di fronte all’ assistente di volo, proprio quella che ci aveva rigorosamente comunicati le regole quando salimmo sul nostro volo. “ E’ Lei quella con il cane?”- “Sì?” “ IL cane non deve essere tirata fuori dal suo trasportatino per nessuna ragione, nemmeno per un drink d'acqua! Tanto è un volo corto”
Inutile dire che il pomeriggio dopo,gli incantesimi di Carlotta erano troppo per resistere e presto Luciano le diede la minima carezza sul naso. E il resto è storia. La Carlotta è tornata dal suoi viaggi negli Stati Uniti, piena di avventure. La più memorabile quando si è riuscita a scappare dalla sua borsa sul volo da Francoforte a Roma e andò a corsa sul corridoio dell'aereo, Una piccola scheggia bianca che si è frenata a colpo di fronte all’ assistente di volo, proprio quella che ci aveva rigorosamente comunicati le regole quando salimmo sul nostro volo. “ E’ Lei quella con il cane?”- “Sì?” “ IL cane non deve essere tirata fuori dal suo trasportatino per nessuna ragione, nemmeno per un drink d'acqua! Tanto è un volo corto”
Il primo anno della sua vita è stato il mio ultimo anno come direttore del tour e Carlotta ha trascorso gran parte dell'estate con Luciano. Trascorreva dei pomeriggi con lui in ufficio. Salivano con l'ascensore fino al suo ufficio nel municipio e lei sapeva esattamente dove si trovava il suo ufficio e correva avanti. Andavano nella loro trattoria preferita a pranzo e una cotoletta di vitello alla griglia veniva ordinata e divisa tra loro. Quando sono tornato a casa dal primo viaggio, sono rimasto sorpreso quando l'ho messa nel suo letto per girarmi e trovarla sul nostro letto. Dopo diversi tentativi di riportarla nel suo letto, mi sono addormentato e l'ho trovata rannicchiata accanto a me la mattina. Mio marito ha confessato che l'aveva lasciata dormire sul letto.
E quello era solo l'inizio della nostra
avventura di oltre quindici anni con Carlotta. Era la nostra compagna costante
e incredibilmente socievole. Salutava tutti quelli che incontrava e aveva una
memoria incredibile. Amava i tanti animali di peluche che le davano le sue
amiche cel mercatino dell'usato, una volta trascinava un animale di pezza un cane
da pastore inglese due volte più grande dal mercatino, giù per Via Guelfa, fino
al nostro appartamento dalla Chiesa di Sant'Agostino insistendo che lo facesse
da sola. L’ha unito agli altri in un grande cestino pieno di dozzine, ognuno
aveva un nome che avrebbe riconosciuto se lo avessi chiesto, lo avrebbe
recuperato, Da Pinky a Rosina, o Bobby Bau, avrebbe scavato nel cestino fino a
quando non l'avesse trovato per portarlo a noi.
Il suo più grande regalo per noi erano i suoi cuccioli. Eravamo entusiasti dopo molti tentativi che avremmo avuto un piccolo pezzo di lei a cui aggrapparsi in futuro. Quando i primi due cuccioli dei quattro sono nati in posizione podalica ho sentito la paura di come sarebbe stata la vita senza di lei, maledicendomi per l'egoismo di rischiare la sua vita. Ma tutto andò bene, i cuccioli e lei prosperarono e sopravvissero, e prima sua figlia Daisy si affiancò alla sua madre come concierge e di recente figlio, Jake tornò a casa per condividere le doveri. Gli altri cuccioli, Jolie e Lapo vivono felici nella zona e hanno portato gioia alle famiglie amorevoli.
Le piacevano la maggior
parte degli altri cani, ad eccezione di una coppia di bassotti che l'hanno
ripetutamente aggrediti da cucciolo. Un giorno decise di averne avuto
abbastanza e decise di passare all'offensiva. Abbaiava non appena li avvertiva arrivare,
fuori o addirittura dentro se fossero passati sotto la finestra. Un'abilità di
sopravvivenza che ha insegnato a sua figlia Daisy quando hanno iniziato a fare
passeggiate insieme.
Ci sono così tante
"storie di Carlotta", il giorno in cui è fuggita con Tappo, uno dei
suoi ammiratori. È scivolata fuori dopo una passeggiata quando mi sono fermato
a parlare con uno dei lavoratori mentre stavamo restaurando il B&B. Uno dei
pittori la lasciò uscire e fui avvisato dal tassista locale Enzo che era stata
vista correre libero in piazza con Tappo- "Sei sicuro che fosse
Carlotta?" - "Sì, indossava la sua giacca marrone!"
Mentre rifletto su questo mese senza Carlotta, posso solo pensare alla pura
espressione di amore e fiducia i nostri animali ci danno. Le ultime 24 ore di
Carlotta su questa terra furono infernali , ha sofferto 15 attacchi epilettici quell'ultimo
giorno e la notte. La sera piangeva e ululava, continuando a camminare e
cercando di alleviare il suo dolore spingendosi negli spazi più piccoli e nelle
fessure che riusciva a trovare. Una volta esaurita, sarebbe crollata e
sonnecchiata qualche istante prima di soccombere a un altro attacco. Jake abbaiava
per avvisarci della situazione e sia lui che Daisy mi guardarono con occhi
supplicanti, certi, fiduciosi che io potessi risolvere la situazione.
Sembravano convinti che l’avrei curata e che avvessi il super potere di farlo.
Desideravo con tutte le mie forze di poter essere una persona eccezionale come
credevano che fossi. Ahimè, non lo ero. Una visita di emergenza dal suo
veterinario, seguita da chiamate e messaggi nella notte, chiamate in tarda notte a "Zio Calvin" il
veterinario a San Francisco, nulla poteva alleviare il suo dolore. Un grande
senso di impotenza mi travolse e mi avvolse.
Era il mio cane, la migliore espressione di fiducia, lealtà e amore che ho
incontrato e potevo solo essere il suo essere umano.
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